Incidenti stradali, traumi e cadute, anche banali, sono tutte situazioni che possono causare una “lussazione” di spalla, ovvero far si che la porzione più “alta” dell’omero, detta testa, si allontani dalla porzione della scapola a cui è attaccata, ovvero “la glena”. In ambito ortopedico diciamo spesso che la spalla è l’articolazione più mobile del corpo e per questo motivo anche la più instabile, ovvero quella che più facilmente tende a lussarsi.
Quando questo accade, secondo numerosi studi e secondo la nostra esperienza, nel 50% dei casi circa tende a lussarsi ancora. Questo accade perché spesso la lussazione è un evento in grado di danneggiare le strutture “di contenimento” della spalla stessa, creando così una “strada” che può essere più facilmente percorsa in futuro dalla testa omerale, con nuove lussazioni. Nelle situazioni più gravi o trascurate, le lussazioni possono avvenire anche durante il sonno o con un movimento molto banale. In realtà l’argomento “instabilità” ,che contiene in sé le lussazioni, è molto più ampio, in quanto comprende molti stati clinici diversi, come situazioni congenite o situazioni che, nonostante non causino la “fuoriuscita” della spalla, cambiano la sua capacità di movimento: queste ultime sono dette micro-instabilità. Cosa fare quando una spalla esce? Bisogna recarsi prima possibile presso un presidio di pronto soccorso, ed evitare manovre improprie, in quanto alcune volte la lussazione si accompagna a fratture. Una manovra di riduzione, ovvero di “reinserimento” di una spalla lussata e fratturata, anche se eseguita correttamente, può peggiorare la situazione. Anche in assenza di fratture, una manovra di riduzione erronea, può causare un aggravamento del quadro clinico. Diagnosi: la semplice storia del paziente e l’esame clinico permettono di fare diagnosi. Una normale radiografia permette di escludere eventuali fratture, mentre per identificare le parti anatomiche eventualmente danneggiate serve il più delle volte una risonanza magnetica.
Il trattamento dipende da numerose variabili, quali gravità, numero e direzione delle lussazioni, età del paziente, attività lavorativa e/o sportive svolte e ovviamente lesioni riscontrate. Se in alcune situazioni il trattamento fisioterapico può essere sufficiente, altre volte diventa necessario il trattamento chirurgico.
Instabilità Gleno-Omerali
Immagine radiografica di una lussazione anteriore di spalla.
Nell’immagine, due delle possibili conseguenze della lussazione di spalla: Lesione di Bankart e lesione di Hill-Sach .